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Diretta Live 29 Aprile 2020

diretta-Francesco-Zavatta-Milano

In questa diretta facciamo un viaggio nel tempo e nello spazio. Un viaggio nello spazio anche se siamo tutti a casa, perché visiteremo alcuni luoghi di Milano attraverso le mie opere, ed è un viaggio nel tempo perché li visiteremo lungo tutti gli anni in cui ho dipinto Milano, dal 2012 al 2020. Attraverseremo 3 tappe ma finiremo in 30 minuti circa. Se siete pronti, partiamo!

Iniziamo con i primi luoghi di Milano che ho frequentato e dipinto, siamo nel 2012: via Andrea Costa (vicino a piazzale Loreto), e la tangenziale!

Partiamo da Via Andrea Costa: per chi non lo sa, è una delle vie che si diramano da Piazzale Loreto, e io l’ho frequentata perché all’origine del mio trasferimento a Milano c’è stato l’incontro con Anna, che abitava in un palazzo in quella via e che poi sarebbe diventata mia moglie.

Questa è l’opera:

2012 Via Andrea Costa, 90x140cm, tecnica mista su carta

2012 Via Andrea Costa, 90x140cm, tecnica mista su carta

Questa è stata la prima opera che ho fatto sulla città di Milano. Ero appena arrivato, nel 2012, l’impatto con questa città, con i suoi palazzoni, il cielo risicato, il traffico, è stato piuttosto sofferente. Sono partito a fare la prima opera su Milano gettando dell’acqua nel cielo, come segno del grido che avevo dentro, che era sì di sofferenza ma anche di capire che cosa c’era di buono per me nel dipingere quella realtà lì. Ho utilizzato qualche pastello come accenno di barlume di vita.

Ora passiamo a questa altra opera, sempre del 2012: Cavalcavia Famagosta:

2012 cavalcavia famagosta 60x80cm

2012 cavalcavia famagosta 60x80cm

Nel 2012 a un certo punto ho iniziato a fare l’imbianchino, e per imparare andavo da un imbianchino di Buccinasco, per cui ogni mattina facevo la tangenziale e spesso passavo da questo cavalcavia.
Ci sono luoghi che a un primo sguardo non gli daresti nulla… invece in questa veduta del Cavalcavia Famagosta di Milano c’è qualcosa che ho visto e vissuto. È dipinto, con pochi tocchi di pennello, sopra un tessuto da imbianchino, con ancora alcune gocce di vernice e strappi di giornale rimasti attaccati. Oggi ormai si può dipingere su tutti i supporti possibili e immaginabili, la sfida è quella di renderli magici nel loro aspetto di scarto.

Come ultima opera di questa prima parte vi faccio vedere un olio su tela, questa volta del 2013: Milano Rosa, una visione verticale della tangenziale al mattino presto, con i colori rosati dell’alba:

2013 Milano Rosa 120x60cm olio su tela

2013 Milano Rosa 120x60cm olio su tela

Per me questo è stato un quadro importante perché compaiono per la prima volta i cieli lombardi. Sui cieli ho poi continuato a lavorare e sono i protagonisti assoluti della serie degli Skyline, che ho dipinto dal 2015 e che continuo a dipingere. Non riesco a parlarne in questa diretta, magari ne organizzo una specifica, vi mostro giusto un esempio di cosa è stato per me mettere a tema il cielo di Milano.

2019 skyline 30x60cm olio su tela

2019 skyline 30x60cm olio su tela

Ecco quindi come dicevo all’inizio, ho incontrato Milano così, con il grido di china nera di Via Andrea Costa e la tangenziale.

 Seconda tappa

Adesso ci spostiamo insieme verso altri luoghi di Milano, luoghi dove mi sono accorto di un elemento, molto caratteristico della città di Milano, che è stato poi il punto di svolta nel mio modo di dipingere Milano: i fili, i fili del tram.

Questi luoghi, dove io ho scoperto i fili di Milano, sono in particolare Piazza Bottini, una piazza vicino alla stazione di Lambrate, via Carducci, e Piazza Cinque Giornate.

Il primo luogo di cui vi parlo è Piazza Bottini.

Una grande svolta è stata, sono stati i fili del tram che mi hanno aiutato a guardare verso il cielo verso in alto! Per respirare.

2012 Tramonto Piazza Bottini 40x50cm olio su tela

2012 Tramonto Piazza Bottini 40x50cm olio su tela

Questa è la prima opera, del 2012, ve la mostro attraverso la copertina di un catalogo. Ecco i fili del tram mi hanno aiutato a guardare verso il cielo, mi hanno aiutato a respirare!

E nella loro fragilità e precarietà, eppure nel loro essere così tesi al cielo mi sono sempre riconosciuto.

Sempre sui fili vi faccio vedere queste due carte, una è su Via Carducci e una su un incrocio di fili di Piazza Cinque Giornate.

2013 Via carducci 50x70cm tecnica mista su carta

2013 Via carducci 50x70cm tecnica mista su carta

 

2014 Fili 50x70cm tecnica mista su carta

2014 Fili 50x70cm tecnica mista su carta

Vedevo la città così in questo periodo: i palazzi appena accennati, pochi colori, e i fili protagonisti assoluti nei loro intrecci.

Queste opere che vi ho fatto appena vedere sono del 2013 e 2014.

Terza tappa

Adesso vi porto in un altro luogo a me molto caro, il Duomo!

Siamo nel 2014, perché per me questo è stato un anno in cui ho trovato una chiave di lettura decisiva.
In realtà la primissima opera che ho fatto sul Duomo era del 2012, e ora è in America, ad Atlanta!

2012 Madonnina 100x100cm olio su tela

2012 Madonnina 100x100cm olio su tela

Come vedete in questa prima opera io vedevo il Duomo ma ero sempre molto focalizzato sui fili e sulla Madonnina in particolare, qua potete vedere che è tutta ricoperta dalle impalcature perché allora c’erano i lavori.

Nel 2014 invece, come dicevo, ho scoperto invece questo tipo di taglio del Duomo, che è lo scorcio che si vede dalla strada che si fa venendo da via Dante o via Orefici.

2015 Duomo 150x180cm olio su tela

2015 Duomo 150x180cm olio su tela

Questo scorcio l’ho poi continuato a dipingere incessantemente, infatti ora vi mostro un’opera di adesso del 2020 sempre del Duomo.

2020 Duomo 115x200cm olio su tela

2020 Duomo 115x200cm olio su tela

Di questo taglio mi ha sempre colpito l’imponenza e la luminosità della facciata del Duomo, e il movimento che genera nel cielo.
Successivamente negli anni ho scoperto altre due prospettive che ho dipinto tantissimo.
La prima è questa, che ho iniziato a dipingere nel 2017:

2017 Metro Duomo 35x50cm olio su tela

2017 Metro Duomo 35x50cm olio su tela

E l’uscita dalla metropolitana fermata Duomo, della linea rossa. Quando esci dal tunnel, sali i primi gradini e vedi il bianco del marmo del Duomo che ti acceca e ti prende tutto, e non riesci a non alzare la testa!

In qualunque situazione o pensieri o stato d’animo tu sia immerso, alzi gli occhi e sei travolto dalla grandezza e bellezza del Duomo!

Non so se vedete bene ma questo ragazzo con lo zaino rosso ha la testa alzata, proprio perché è l’esperienza che si fa in questa situazione

La seconda altra prospettiva del Duomo che vi mostro è questa, e l’ho iniziata l’anno scorso, nel 2019:

2019 Piazza Duomo 110x100 tecnica mista su tela

2019 Piazza Duomo 110×100 tecnica mista su tela

Il Duomo del 2019 è quello dopo i parcheggi, la prospettiva è più ampia, prende dentro la piazza, alcuni palazzi sullo sfondo e le persone.

Questa prospettiva mi colpisce perché è molto dinamica, rende bene la dinamicità, la velocità di Milano, che è come una danza, e questa danza è corale, è come un’onda che prende le persone, il pavimento della piazza, il cielo.

Il tema del Duomo è uno dei miei soggetti più preferiti e anche richiesti. Mi ha colpito una volta una persona che mi ha chiesto: ma tu non ti stanchi mai di dipingere lo stesso soggetto? Io di getto gli avevo risposto “davanti alle cose belle, ma come si fa a stancarsi?” E poi credo che le cose abbiano sempre dentro un segreto da scoprire, non le esaurisci mai! E più dipingo un soggetto e più lo conosco, e mi avvicino al suo segreto.

Volevo chiudere dicendo, non so se avete curiosità o domande?

Io per la prossima settimana, la prossima diretta vorrei portarvi nella mia Rimini! È davvero la prima realtà che ho dipinto davvero, il porto della mia città natale di Rimini e se volete facciamo un altro viaggio insieme. Seguitemi sui social o iscrivetevi alla mailing list per sapere i dettagli!